Con i 14 incendi di ieri, salgono a 40 i roghi divampati nell’ultima settimana nel Lazio, che hanno interessato boschi, campi coltivati e lambito i centri abitati. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti del Lazio, sulla base dei dati del Corpo forestale dello Stato impegnato, con uomini e mezzi, nella lotta agli incendi boschivi.
Diverse centinaia gli ettari di bosco andati in fumo con grave danno alle migliaia di varietà vegetali e animali, mammiferi, uccelli e rettili che li popolano.
Le province più colpite sono state quelle di Frosinone, Latina e Roma che vantano vitigni autoctoni di pregio come il Cesanese DOP ed eccellenze olivicole come quella itrana.
Gli incendi - sottolinea la Coldiretti del Lazio - provocano danni ambientali incalcolabili per la perdita di biodiversità vegetale e mettono a rischio quella animale costituita anche dal patrimonio zootecnico laziale che consente la produzione di formaggi di pregio dal Pecorino romano DOP al Caciofiore di Columella.
Gli incendi- sottolinea Coldiretti Lazio- sono causa di degrado ecologico, provocano gravi perdite delle produzioni, disordine idrogeologico e cambiamenti climatici.
Negli ettari di foreste andate a fuoco in questi ultimi giorni- continua la Coldiretti del Lazio - saranno impedite per anni tutte le attività umane tradizionali del bosco come la raccolta della legna, dei tartufi e dei piccoli frutti, molto praticata proprio nella zona del Frusinate, ma anche quelle di natura hobbistica come la raccolta di funghi che interessa a settembre decine di migliaia di appassionati, soprattutto nelle zone intorno alla Capitale.
Di fronte ad un fenomeno ormai strutturale, come quello degli incendi, bisogna lavorare sulla prevenzione e – sostiene la Coldiretti Lazio- creare le condizioni affinché si contrasti l'allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli.
22 Luglio 2015
CALDO: COLDIRETTI LAZIO, 40 INCENDI NELL’ULTIMA SETTIMANA. IL LAZIO E’ TRA LE REGIONI ITALIANE PIU’ COLPITE