24 Aprile 2013
COLDIRETTI E TERRANOSTRA

 
Dalla provincia di Frosinone la Coldiretti e l’associazione agrituristica Terranostra hanno preso parte, nei giorni scorsi, al focus di approfondimento promosso nella Capitale. “Il fenomeno anche in Ciociaria si è ormai consolidato – spiega Paolo De Cesare, direttore della Coldiretti ciociara – ma è necessario dare seguito a quanto previsto dalle norme per non lasciare il settore monco”. Gli spunti che sono emersi nell’incontro che si è svolto presso la sala riunioni del Car hanno definito lo scenario su cui lavorare. “Già, spiega De Cesare - è necessario lavorare per ampliare la base dei clienti, soprattutto stranieri, per i quali ci sono ottime prospettive, ma è indubbio che, sul piano degli strumenti tecnici e procedurali bisogna, fare oggi il lavoro più importante. Arrivare alla piena applicazione della legge applicando il nuovo marchio regionale, la classificazione, per distinguere e valorizzare il vero agriturismo e costruire nuove e più efficaci procedure di controllo che garantiscano pienamente il consumatore che difendano, al tempo stesso, anche le imprese dalla concorrenza sleale. Queste le linee da seguire. Terranostra Frosinone, presente con alcuni dei componenti del proprio consiglio: Pietro Celletti, Gino Iadecola, Cristina Scappaticci e Mauro Cerilli, con il segretario Enzo Sperduti ritiene che anche sulle fattorie didattiche si deve dare una svolta con la costituzione dell’apposito regolamento e l’albo che ancora nella nostra regione non esiste. L’agriturismo ha bisogno di trasparenza per Coldiretti per  rappresentare al meglio  questa attività che, troppo spesso, viene mortificata da atteggiamenti di qualcuno che, per fini personali, scredita l’intero settore.  Uno dei dati emersi, è che il fenomeno agrituristico costituisce, in Ciociaria a Roma e nel Lazio, un singolare caso di successo tra i percorsi dello sviluppo rurale e sembra rispondere molto bene anche agli obiettivi di sviluppo posti dalla politica europea in relazione, ad esempio, alla capacità di generare lavoro stabile nelle aree rurali, alla promozione del lavoro giovanile e femminile, con notevoli riscontri anche in termini di promozione sociale, alla interazione con l’ambiente ed il paesaggio, alla manutenzione e valorizzazione dell’edilizia rurale, alla conservazione della biodiversità, alla sostenibilità del turismo in campagna e, non da ultimo, alla sensibilizzazione del consumatore “di città” ai temi del mondo rurale. In questi giorni primaverili si riscoprono  le strutture del settore. Coldiretti chiederà alla Regione Lazio di dare seguito alle disposizioni legislative e alla Provincia, deputata a tenere l’elenco delle imprese autorizzate, di costituire  un apposito sportello con il quale accelerare iter, tempie  procedure.

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