19 Settembre 2013
COLDIRETTI LATINA: LA REGIONE ACCELLERI PER ELIMINARE LA BUROCRAZIA

In questi giorni si susseguono assemblee ed incontri nella provincia di
Latina per esaminare, nelle varie sezioni di Coldiretti, il momento non
certo roseo dell’agricoltura locale. “Siamo Impegnati – spiega Saverio
Viola, direttore della Coldiretti pontina – in un ciclo di assemblee con gli
imprenditori agricoli locali. Nelle varie zone di periferia del nostro
capoluogo le richieste di intervento sono sempre più costanti su argomenti
per i quali, purtroppo, da tempo abbiamo chiesto risposte che tardano ad
arrivare”. In effetti, nei giorni scorsi, David Granieri e Aldo Mattia,
presidente e direttore di Coldiretti Lazio, avevano stigmatizzato in più
occasioni, con tanto di documenti scritti, il disagio crescente per un
intervento sulla sburocratizzazione in agricoltura, più volte richiesto sin
dall’insediamento dello stesso assessorato e ancora oggi disatteso e sulle
questioni legate al prezzo del latte oltre che per i danni da fauna
selvatica. “Il tema della semplificazione amministrativa e dei procedimenti
amministrativi connessi all’esercizio dell’attività agricola – chiosa Viola
- è di enorme importanza per il buon operare dell’agricoltura divenendo
fattore competitivo per le aziende agricole del territorio. La conseguenza
di questa situazione è che le imprese agricole sono costrette a perdere
anche fino a 100 giorni l’anno nel disbrigo di pratiche amministrative,
sottraendo tempo prezioso alla propria attività. In altre regioni (Puglia,
Calabria ed Emilia per esempio) si è riusciti a dare seguito, da noi ancora
nulla. “I problemi, spiega Viola, che con il presidente Crocetti, sta
prendendo parte alle riunioni - ci sono anche per il prezzo del latte (il
tavolo in regione non è stato più convocato) e per i danni da fauna (che
hanno visto sino ad oggi solo un provvedimento davvero esiguo e non
sufficiente a dare risposte alle imprese pontine e laziali). “Per il latte
vaccino le quotazioni continuano a crescere ma alcune industrie sottopagano
il latte agli allevatori e - denuncia la Coldiretti – la fase di stallo per
il rinnovo non è né giustificabile né tantomeno sopportabile  in un momento
in cui – conclude Viola – gli allevatori sono costretti ad affrontare un
aumento stellare dei costi energetici e dell’alimentazione del bestiame che
ha fatto già chiudere molte stalle. Il latte ha raggiunto i 51,55 centesimi
al litro ma l’industria lo paga molto meno. Un aumento del 25 % rispetto
allo scorso anno, nell’ultima quotazione “spot” settimanale alla borsa di
Verona che è insieme a quella di Lodi il punto di riferimento nazionale
tranne, forse, nel Lazio e in provincia di Latina”. 

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