29 Agosto 2011
Distributori di latte alimentare

Il settore del latte è in crisi in Ciociaria. Tra mancato rispetto del prezzo regionale (0,42 a litro) agli agricoltori e percentuali di latte straniero che continua ad arrivare nella provincia di Frosinone,  i problemi di certo non mancano. Provenienza spesso incerta del latte che, lavorato, diventa formaggio e magari reclamizzato come ciociaro, viene messo in vendita grazie alle lacune di una legislazione che può e deve ancora migliorare sul fronte delle etichette e dei relativi obblighi, pongono scelte e riflessioni. Per rispondere alla crisi Coldiretti negli anni ha tentato di promuovere un fenomeno che, partito come moda in altre regioni, sta diventando realtà anche sui nostri 91 comuni. Infatti è sempre crescente il numero dei distributori di latte alimentare che offrono, per un prodotto importante e basilare come il latte, la provenienza a km.0. Dopo quello della famiglia Nicoli a Frosinone e quello dell’azienda Modica a Ferentino, anche a Sora da poco più di un anno, grazie a Silvestro Ricci, la distribuzione automatica di latte è diventata realtà. Altre macchine simili sono presenti pure a Veroli ed Anagni così come a Ceprano ma Coldiretti sta tentando, grazie ai propri allevatori, di concretizzare questa opportunità anche a Cassino e Pontecorvo. A dire il vero per questi due centri esistono già le richieste dell’organizzazione diretta da Paolo De Cesare e presieduta da Loris Benacquista ma i tempi si sono allungati per le fasi burocratiche amministrative così come ha ricordato proprio Benacquista contattato telefonicamente. “In effetti siamo in attesa dei relativi pareri positivi e di incontrare gli amministratori insieme ai nostri soci per poi declinare fasi e tempi per la realizzazione. Mi auguro che entro Natale prossimo altri distributori possano diventare realtà in altri centri”. Ma come funzionano queste offerte e perché convengono. I distributori di latte crudo alla spina, gestiti direttamente dai produttori agricoli, consentono – spiega Silvestro Ricci , presidente dell’associazione allevatori di Frosinone e proprietario del distributore di Sora, innanzitutto  di risparmiare oltre il 30 per cento rispetto al normale prezzo di vendita, ma anche di tutelarsi dai rischi del latte proveniente dall'estero che si trova spesso nelle confezioni a lunga conservazione, all’insaputa dei consumatori. La diffusione degli erogatori è frutto dell’interesse comune di allevatori e consumatori a ridurre le intermediazioni e combattere le speculazioni – aggiunge. A livello provinciale , il latte è infatti pagato agli allevatori da 0,31 a 0,33 euro al litro, ma quando arriva sullo scaffale viene venduto a 1,60 euro, con un ricarico oltre del 300 per cento che non riconosce all’allevatore l’impegno e i costi della produzione. Dai distributori alla spina è possibile acquistare latte crudo, in media ad un euro, ottenuto direttamente dalla mungitura e non trattato termicamente, a differenza sia del latte fresco pastorizzato sia di quello a lunga conservazione - Uht. Si tratta di una terza possibilità offerta a vantaggio di chi non si accontenta delle offerte tradizionali - Uht o pastorizzato - e vuole invece gustare latte freschissimo, cremoso e genuino, tutti i giorni, naturalmente in linea con le normative igienico-sanitarie in materia». Non è semplice rispettare parametri e norme che nel settore solo davvero dure ma con impegno e passione gli imprenditori agricoli non deludono le attese. «I cittadini hanno il diritto  – conclude Ricci –di consumare un prodotto unico, del territorio, risparmiando e riducendo la produzione quotidiana di rifiuti provocata dalle confezioni in cartone o in plastica. “Fare il pieno di latte ” è infatti possibile con una bottiglia da un litro, riutilizzabile, che viene riempita di latte appena munto dopo aver inserito l'importo nella macchinetta erogatrice. Il riciclo dei contenitori del latte crudo consente, ogni anno, di ridurre i rifiuti provocati dallo smaltimento di 3 miliardi di imballaggi di plastica utilizzati per il latte confezionato industrialmente». In relazione al numero di litri da vendere  in questi distributori per, almeno in parte, coprire i costi di produzione e di gestione, non esistono dati certi diciamo che almeno oltre 120 litri al giorno costituirebbero il numero per dare continuità ed entusiasmo ad un’azione che mira alla genuinità, alla provenienza e all’origine del prodotto, garantendo al consumatore un prodotto sicuro e all’imprenditore la possibilità di arginare una crisi che si fa sempre più pesante. “Il latte – sottolinea a Ciociaria Oggi il direttore di Coldiretti Frosinone, Paolo De Cesare - è un esempio emblematico di una filiera che subisce gli effetti di distorsioni e di speculazioni che danneggiano chi sta agli estremi, chi consuma e chi produce appunto. I distributori automatici sono uno strumento concreto per avvicinare due elementi fondamentali della filiera offrendo una risposta concreta”.

QUALCHE NUMERO

Tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro in vendita sugli scaffali in Ciociaria  come Italiani, contengono latte proveniente da mucche straniere. Dalle frontiere italiane sono passati in un anno  ben 1,3 miliardi di litri di latte sterile, 86 milioni di chili di cagliate e 130 milioni di chili di polvere di latte di cui circa 15 milioni di chili di caseina utilizzati in latticini e formaggi all'insaputa dei consumatori e a danno degli allevatori. Secondo l'indagine Coldiretti-Swg sulle abitudini degli italiani la quasi totalità dei cittadini (97 per cento) considera necessario che debba essere sempre indicato in etichetta il luogo di origine della componente agricola contenuta negli alimenti.

L'ETICHETTA CON L'ORIGINE SULLE TAVOLE DEGLI ITALIANI

Cibi con l'indicazione di provenienza
 
 
E quelli senza
 
 
Carne di pollo e derivati
 
 
Pasta
 
 
Carne bovina
 
 
Carne di maiale e salumi
 
 
Frutta e verdura fresche
 
 
Carne di coniglio
 
 
Uova
 
 
Frutta e verdura trasformata
 
 
Miele
 
 
Derivati del pomodoro diversi da passata
 
 
Passata di pomodoro
 
 
Formaggi
 
 
Latte fresco
 
 
Derivati dei cereali (pane, pasta)
 
 
Pesce
 
 
Carne di pecora e agnello
 
 
Extravergine di oliva
 
 
 
 

Fonte: Elaborazioni Coldiretti

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