14 Marzo 2012
DOMANI IN PIAZZA CONTRO IL FALSO MADE IN ITALY

Anche la Coldiretti di Frosinone domani scende in piazza per difendere il Made in Italy durante la manifestazione promossa insieme alle associazioni dei consumatori e degli ambientalisti, con i cittadini e i rappresentanti delle Istituzioni a livello nazionale, regionale e locale. Insieme alla delegazione ciociara ci sarà anche il sindaco del capoluogo ciociaro Michele Marini. "Il marchio Italia - spiega il direttore Paolo De Cesare -  è il principale patrimonio del Paese che non viene adeguatamente tutelato e rispettato ed è invece spesso banalizzato, usurpato, contraffatto e sfruttato  come dimostra il caso emblematico del falso Made in Italy di Stato rappresentato dal "Pecorino" prodotto completamente in Romania con i soldi dello Stato italiano, che sarà portato per la prima volta in piazza "in bella vista" a disposizione delle Autorità e dei cittadini. Un esempio in cui lo Stato favorisce la delocalizzazione e fa concorrenza agli italiani sfruttando il valore evocativo del Made in Italy."

L'appuntamento - sottolinea il presidente Loris Benacquista - è per domani

15 marzo 2012 alle ore 9,30 in piazza Montecitorio a Roma con manifestanti provenienti da diversi centri della provincia ciociara che presidieranno anche il Ministero dello Sviluppo Economico in via Veneto 33 e la sede della Simest in Largo Ottavio Tassoni. Sarà presentata un caso eclatante di spreco di risorse pubbliche a danno degli italiani ed una analisi sul valore del marchio Made in Italy e sulle opportunità economiche ed occupazionali che possono derivare da una sua piu' efficace tutela.

"Sarà l'occasione - conclude De Cesare - per affermare la centralità del settore agroalimentare quale una delle poche leve competitive di cui il Paese dispone per ricominciare a crescere, ma anche un modo per denunciare gli ormai troppi casi di disattenzione e sottovalutazione nei confronti di un settore che è patrimonio del Paese. Dal mancato divieto per legge del finanziamento di prodotti realizzati all'estero che imitano il vero Made in Italy alle sperequazioni determinate dall''IMU in agricoltura che aumenta in maniera maggiore per chi la terra la usa per vivere rispetto a chi la dispone per divertirsi o speculare, fino ai ritardi accumulati sull'applicazione della legge nazionale sull'etichettatura per fare sapere agli italiani quello che mangiano".

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