27 Maggio 2013
Legge etichettatura

La legge nazionale sancisce una vera rivoluzione sulle tavole per il condimento piu' amato dagli italiani: dall'introduzione in etichetta del termine minimo di conservazione a 18 mesi dalla data di imbottigliamento all'importante riconoscimento di nuovi parametri e metodi di controllo qualitativo che consentano di smascherare i furbetti dell'extravergine, dall'estensione del reato di contraffazione di indicazioni geografiche a chi fornisce in etichetta informazioni non veritiere sull'origine all'introduzione di sanzioni aggiuntive, come l'interdizione da attività pubblicitarie per spot ingannevoli, dal rafforzamento dei metodi investigativi con le intercettazioni al diritto di accesso ai dati sulle importazioni aziendali.
Una necessità a tutela dei consumatori - spiega il direttore della Coldiretti di Frosinone Paolo De Cesare - della Ciociaria tutta oltre che del resto del Paese dove l'olio di oliva è praticamente presente sulle tavole di tutti con un consumo nazionale stimato - sottolinea De Cesare - in circa 14 chili a testa. L'Italia è il secondo produttore mondiale di olio di oliva con circa 250 milioni di piante e una produzione di oltre mezzo milione di tonnellate e puo' contare su 40 oli extravergine d'oliva Dop/Igp.
Il fatturato del settore - spiega ancora il direttore della sede di Frosinone - è stimato in 2 miliardi di euro con un impiego di manodopera per
50 milioni di giornate lavorative.Intanto Coldiretti stigmatizza il dietrofront della Commissione sul divieto all'uso di bottiglie senza etichetta e oliere anonime nei locali pubblici dell'Unione Europea a partire dall'inizio del prossimo anno. "Tutto ciò - spiega il presidente della Coldiretti di Frosinone, Vinicio Savone - favorisce frodi ed inganni che danneggiano duramente le esportazioni nazionali di olio di oliva che nella Ue valgono quasi 450 milioni di euro all'anno, in un momento di difficoltà dei acquisti nazionali in calo del 8 per cento nel primo trimestre del 2013.
Per fortuna - sottolinea ancora Savone - l'obbligo rimane valido in Italia grazie alla legge salva olio  "Norme sulla qualità e la trasparenza della filiera degli oli di oliva vergini" in vigore dal primo febbraio. Una norma che prevede di far uso di imballaggi che non consentano il riempimento con altre qualita' di olio rispetto a quelle indicate in etichetta nei ristoranti, sul bancone dei bar e nei servizi di catering,  che si devono continuare a difendere dalle pressioni delle lobby.
 "Ci piacerebbe una Europa che abbia una visione su come risolvere i problemi dell'economia e della disoccupazione e ci ritroviamo quella che risponde alle lobby anche su come apparecchiare la tavola", ha affermato il presidente della Coldiretti Savone facendo eco a quanto affermato dal presidente nazionale di Coldiretti Sergio Marini. Purtroppo - conclude Savone - dobbiamo constatare che ancora una volta in Europa i gruppi di pressione vincono nei confronti di una norma appoggiata da ben 15 Paesi, tra cui i principali produttori come Italia e Spagna, che ha visto contrari solo i Paesi del Nord, come Germania, l'Olanda e l'Inghilterra dove non cresce neanche una pianta d'ulivo.
 

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