C’è forte preoccupazione per l’agricoltura del territorio viterbese ed in particolar modo per la zona di Castel d’Asso, da sempre tra le più produttive del comune e fiore all’occhiello dell’agricoltura di Viterbo, con aziende ortofrutticole importantissime che danno lavoro ad oltre trecento operai agricoli, oggi preoccupatissimi per la situazione lavorativa futura, e forniscono prodotti locali alla grande distribuzione (Conad, Pam, Gros, Eurospin, etc..), portando da sempre in alto il nome di Viterbo. Sembra, infatti, che vi siano numerose richieste in atto a privati per poter posizionare decine e decine di ettari di pannelli fotovoltaici su questi terreni. A parte il discorso storico-culturale, che vedrebbe la necropoli etrusca di Castel d’Asso circondata da pannelli, con gravi ripercussioni sul turismo, così come le Terme dei Papi e le Masse di San sisto, che perderebbero la valenza paesaggistica del circondario, si darebbe il colpo di grazia alla produzione orticola viterbese, andando a perdere un polo tra i più efficienti e di prestigio del territorio.
“Coldiretti è da sempre favorevole al fotovoltaico e alle energie rinnovabili, se realizzate però in luoghi di basso pregio agricolo o su tetti e capannoni – precisa ancora una volta il presidente di Coldiretti Viterbo Mauro Pacifici – e non andando a sottrarre importanti fette di territorio dedite alle produzioni agro-alimentari; il territorio è agricoltura, storia, alimentazione, turismo, lavoro ed ipotizzare distese di pannelli fotovoltaici è, a nostro modo di vedere, annientare tutto ciò; auspichiamo un intervento deciso e pesante del comune e della regione per regolamentare e razionalizzare questi interventi nell’ottica del buon senso”. Interviene anche il direttore di Coldiretti Viterbo Alberto Frau: “E’ corretto pensare di poter puntare sulle energie rinnovabili, è letale per il territorio coprire centinaia di ettari con pannelli fotovoltaici solo per interessi privati; ringrazio Confartigianato, Cisl, Lipu, associazioni dei consumatori e tutte le altre associazioni di categoria che hanno preso ovviamente posizione in tal senso ed auspico un intervento anche delle altre associazioni di categoria agricole a difesa del settore che rappresentano. Non diciamo e non diremo mai no al fotovoltaico, ma parlare di eco-sotenibilità di queste strutture, perdonatemi, fa veramente ridere, interessi dei privati a parte ed evitando sterili polemiche con leoni da tastiera sorti in questi ultimi tempi; andreste in un agriturismo o a visitare una città, un complesso termale, un complesso storico, dove vedete a perdita d’occhio specchi anziché campagna e paesaggi caratteristici? Fatevi delle domande, datevi delle risposte e, soprattutto, pensateci.”