Sabato 11 giugno la Coldiretti di Viterbo sarà a Roma, dove 8.000 agricoltori in arrivo da tutta la regione si ritroveranno al Pala Tiziano per difendere il cibo italiano che rischia di scomparire dalle piazze delle grandi città e per confrontarsi, insieme al presidente Moncalvo e alla giunta nazionale, con il ministro Maria Elena Boschi e con il presidente Nicola Zingaretti. Un appuntamento strategico. Lo sa bene il presidente Mauro Pacifici, lo sa bene il direttore Alberto Frau. La macchina organizzativa della federazione di Viterbo è stata spinta fino allo sforzo massimo. Dalla Tuscia partiranno mille agricoltori. La strategia della Coldiretti punta a consolidare due fronti: la fiducia dei suoi associati da una parte e dall’altra la credibilità conquistata, a suon di manifestazioni, tra i consumatori. Due fronti che puntano al medesimo obiettivo. La difesa del valore della tipicità agroalimentare italiana, infatti, non è più soltanto una rivendicazione di categoria degli imprenditori agricoli, dei loro redditi e delle loro produzioni di qualità, ma anche una battaglia sociale combattuta per sancire il diritto dei cittadini di sapere tutto sugli alimenti che comprano, che portano in tavola, che danno da mangiare ai figli. Oggi si può scegliere se comprare una maglia italiana, fatta in Italia con materie prime italiane o se orientarsi verso un analogo prodotto fatto all’estero con materie prime estere. Analoga facoltà di scelta non è concessa sui cibi, sul latte e su tanti prodotti lavorati. Davanti al banco dei formaggi è facile imbattersi in etichette che pomposamente recitano
9 Giugno 2016
ROMA, 11 GIUGNO