Ancora lupi: allevatori esasperati
Ancora lupi. Un branco è entrato nella notte in un allevamento di Ischia di Castro, con un bilancio di cinque pecore sbranate e altre quindici ferite. A darne notizia è la Coldiretti di Viterbo dopo la denuncia dell’allevatore, Brundu Antonio, che la mattina ha trovato il recinto danneggiato e gli animali uccisi. È da tempo che gli allevatori hanno lanciato l’allarme sulle scorribande del lupo e di altri selvatici in molte zone della nostra regione, dapprima nelle zone più interne, oggi anche nelle aree prossime alle abitazioni. Parlare di lupi, rievoca storie di altri tempi, purtroppo la situazione difficile che vivono a loro spese gli allevatori viterbesi è estremamente attuale. Dal territorio proviene un grido di dolore degli allevatori e agricoltori che subiscono giornalmente danni provocati da animali selvatici, al danno alle colture agricole da parte dei cinghiali, oggi si unisce quello del lupo cioè da una specie maggiormente pericolosa non solo per gli animali al pascolo ma anche per l’uomo. Negli ultimi anni, si è avuto un forte aumento dei danni agli allevamenti e si ripetono sempre più frequentemente i casi di aggressione a greggi. Tra gli allevatori si è diffusa la rabbia ed un senso di impotenza ed insoddisfazione. “L’ennesimo episodio che va ad alimentare una tensione ormai altissima nelle nostre campagne, con gli allevatori che attendono risposte concrete dalla politica e della pubblica amministrazione – sottolinea il direttore della Coldiretti di Viterbo Gabriel Battistelli -. Spesso gli allevatori non presentano neppure la richiesta di danni, attualmente infatti si vedono rimborsare solo una quota forfetaria a capo mentre non vengono riconosciuti gli animali che i lupi trascinano via, e nessuno parla dei danni indiretti sugli allevamenti, dalla perdita di fertilità agli aborti, alla minor produzione di latte”. Bisogna trovare un giusto equilibrio tra la presenza del lupo, protetto dalla normativa europea, e quella dei pastori che attraverso la loro opera conservano e valorizzano il territorio, la collina, la montagna e le sue tradizioni. Se è interesse della collettività tutelare una specie in via di estinzione, è l’intera collettività, e non una sola categoria, che deve farsi carico dei danni provocati dal lupo. Coldiretti si farà portavoce presso gli enti preposti, al fine di tutelare gli allevatori ed agricoltori nei confronti di questa “piaga” che rischia di demotivare coloro che hanno scommesso, nonostante le grandi difficoltà, sulla loro l’attività agricola e zootecnica, spesso in aree marginali dove la presenza dell’uomo è indispensabile per mantenere un equilibrio naturale che da sempre rappresenta uno strumento insostituibile per la conservazione dell'ambiente, della biodiversità, che contribuisce a preservare le tradizioni storico-culturali ed a mantenere l’economia delle popolazioni residenti.