Da Latina la mobilitazione regionale di Coldiretti
Parte da Latina la mobilitazione regionale della Coldiretti laziale con la grande manifestazione di martedì 26 ottobre. Sarà una manifestazione “di vecchio stampo”, grande corteo, piazza, comizio a cui parteciperanno 5000 produttori agricoli in rappresentanza delle 37mila imprese Coldiretti e 300 trattori. Da Viterbo oltre 500 produttori a bordo di pullman e mezzi privati raggiungeranno Latina per manifestare il disagio nei confronti di una amministrazione regionale sorda e cieca ai bisogni del settore agricolo.
“Da questo momento il Decalogo, presentato ben otto mesi fa al presidente Renata Polverini, diventa VERTENZA”, dichiarano i vertici della Federazione di Viterbo. “In questi giorni stiamo incontrando la nostra base associativa – dice il direttore Gabriel Battistelli – e da tutti giunge un grido di allarme. Ad essere chiamata in causa è principalmente la Regione Lazio per “aver fatto molto poco” riguardo i vari punti di criticità presentati, anche durante il periodo elettorale, ai due candidati in corsa, e per avere a volte preso iniziative inadeguate e inutili nei confronti del comparto agricolo. Grande preoccupazione sui Piani di Sviluppo Rurale (PSR) che continuano a non vedere la luce. Se fossimo arrivati al 31/12/2010 avremmo già perso ben 42.7 milioni di euro dall’Unione Europea, soldi che saranno riversati su quelle regioni considerate virtuose. Si cercano risorse per l’occupazione, per la sanità, per i trasporti, per le infrastrutture e si perdono i soldi per il PSR?. Probabilmente non si tiene nella dovuta considerazione un settore che contribuisce al 10.1 del PIL della regione, che nonostante la crisi è cresciuto del 13,9 per cento diversificando la propria attività e dando dimostrazione di grande dinamicità. La verità – conclude Battistelli - è che, mentre da un lato si approvano mozioni inadeguate, dall’altro la Regione non fa niente per recuperare i fondi del PSR da restituire a chi gli investimenti li ha già fatti da anni anticipando i soldi e oggi pretende solo ciò che gli è dovuto”.
“L’agricoltura nel Lazio – prosegue Leonardo Michelini, presidente Coldiretti di Viterbo - è fatta di primati con le sue denominazioni di origine protetta, ed evidenzia la crescita di realtà importanti come quelle agrituristiche, la consistente occupazione femminile, l’investimento nei giovani con la loro grande voglia di fare in un territorio dalle grandi potenzialità. È una realtà che non vuole elemosine da nessuno ma che vede ora la sua forza messa in discussione. Abbiamo a volte la sensazione che la Regione non ci consideri come una priorità pur riconoscendo nel sistema agricolo una forza determinante nella tutela dell’ambiente e nella valorizzazione del territorio, della cultura, delle tradizioni e soprattutto delle eccellenze enogastronomiche. E’ necessario un cambio di marcia da qui in avanti, in quanto per la Coldiretti, è finito il tempo dei proclami e degli impegni presi a pioggia ed è arrivato il momento del fare e della concretezza per passare dalle parole ai fatti per dare risposte concrete alle imprese”.