18 Novembre 2011
BONIFICA


La faccia tosta e la coscienza sporca

Un governo di tecnici al Consorzio di Bonifica..... la politica insegna anche questo e Angelotti diventa Napolitano, Angelotti diventa Monti e Angelotti diventa Fini cioè colui che decide, che vuole la presidenza e che si è adoperato per la rottura. In verità mai si è parlato di cariche e di presidenza alla lista "Uniti per l'agricoltura", ma solo di rispetto di un accordo sottoscritto dai responsabili delle tre organizzazioni agricole che ha in passato consentito a Confagricoltura di esprimere per 10 anni una presidenza di prestigio con Emilio Palombi e che prevedeva la turnazione della presidenza in questa tornata elettorale. E' quantomeno strano anche che si parli di politicizzazione, forse Confagricoltura dimentica di aver essa stessa richiesto congiuntamente 5 anni fa la designazione di un esponente dell'Università agraria in qualità di maggior contribuente del Consorzio? Per lo stesso motivo, non sarebbe stato il caso di ripetere la richiesta indipendentemente dalla lista? Certo che se le offerte di rappresentanza con pari dignità tra tre associazioni portano Confagricoltura a richiedere 4 consiglieri su 9, la presidenza del Consorzio e 2 esponenti su 5 nel comitato direttivo, si ha uno strano concetto di pari dignità e soprattutto si ha uno strano concetto di democrazia partecipata. Quella stessa democrazia che nelle tanto vituperate riunioni ha dato la possibilità ad esponenti della lista avversa di esprimersi e in qualche modo giustificare la presenza in una lista che non è quella dell'organizzazione di appartenenza, permette alla gente di aprire gli occhi, di indignarsi per le velleità e le ambizioni di qualcuno che gioca sporco. Si perché le prime e sole  riunioni politiche sul Consorzio sono state fatte da Confagricoltura di Tarquinia, nella sede di un partito politico a partire da sabato 15 ottobre per finire a Roma con la consegna di un pacchetto di tessere usate come merce di scambio a fine mese. Queste sono le persone che stanno fornendo ai consorziati l'opportunità di scegliere, senza subire diktat imposti dall'alto, coloro che hanno scelto la qualità inserendo in lista diversi tecnici, quelli che conoscono tutte le problematiche e che non hanno bisogno di riunioni per dare spiegazioni quelli che con  "cappuccino e brioche" la domenica in piazza ritengono di raccogliere voti e di promuoversi sul territorio. Su una cosa hanno ragione: siamo diversi, profondamente diversi e orgogliosi e fieri di esserlo. Quando i personalismi prevalgono sul bene e sull'interesse comune, nascono le conflittualità anche se, ed è bene ricordarlo ancora, la lista 1 "Uniti per l'agricoltura", ha fatto di tutto per trovare un accordo che fosse di unione nel rispetto di tutti. I consorziati, che conoscono le persone, sapranno valutare le differenze e dare la loro fiducia a chi   

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