Un incontro per progettare il futuro del latte fresco e valorizzarlo, così come gli altri prodotti lattiero caseari locali, è stato chiesto da Coldiretti Lazio a Centrale del Latte di Roma.
“Riteniamo sia importante un confronto con Centrale del Latte - spiega il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri - per fare il punto sul latte fresco e sulla sua progettualità futura. Abbiamo bisogno di punti fermi per tutta la filiera anche alla luce delle sempre maggiori importazioni straniere di latte e dei rischi che queste comportano per la salute dei consumatori. Una situazione che va ad incidere sui prezzi del mercato, creando grandi problemi alla nostra economia, a partire da una concorrenza diretta sui costi di produzione”.
Già nei giorni scorsi la federazione regionale aveva chiesto un incontro al sindaco di Roma Capitale, Roberto Gualtieri, proprio per potenziare la zootecnia e valorizzare il marchio Centrale del Latte, proprio per “Tutelare un patrimonio fondamentale per l’agricoltura territoriale”, ha sottolineato, David Granieri, presidente di Coldiretti Lazio.
“I prodotti importati - aggiunge Granieri - non sono soggetti ad alcun controllo in ingresso in Italia. Si tratta di derivati del latte e di latte non fresco e dunque privo degli elementi nutritivi di alto valore, presenti, invece, nel latte fresco del Lazio e di Roma, espressione di una distintività della nostra regione, che va tutelato e difeso anche attraverso strategie di valorizzazione”.
Il comparto zootecnico del Lazio, che offre lavoro a più di 20 mila dipendenti, conta oltre un milione di capi che rappresentano circa il 5% del dato nazionale con una presenza dell’86% di ovini, caprini, bovini e oltre il 5% di bufalini e il 4% di suini.