3 Giugno 2019
COLDIRETTI VITERBO: PROGRAMMA I PROSSIMI MESI

Pacifici: Questi i punti principali che proporremo alle istituzioni

Coldiretti Viterbo e Coldiretti Lazio, dopo aver tracciato i punti salienti necessari a sbloccare numerose situazioni critiche presenti, e contribuito a trovare le soluzioni per risolverle presso gli organi istituzionali, come lo sblocco dei vecchi risarcimenti dei danni da fauna selvatica, lo sblocco dei pagamenti delle misure agro-ambientali, lo scorrimento della graduatoria della misura 4.1. del PSR, lo stanziamento di fondi regionali per il benessere animale ovino, per l’olivicoltura ed i danni da lupo, tracciano quello che, a loro avviso, dovrà essere il percorso virtuoso per il prossimo periodo.

A parlare è il presidente della Coldiretti Viterbo Mauro Pacifici: “Sono innanzitutto soddisfatto dei risultati ottenuti, anche se abbiamo dovuto prendere posizioni dure; bene lo sblocco dei risarcimenti danni da fauna selvatica per l’annualità 2015 e bene il prossimo pagamento dei danni da fauna selvatica 2014, ormai questione di giorni; ma vanno subito affrontati il 2016 ed il 2017, per rimettersi in paro velocemente. Il plafond di 300.000 euro per i danni da lupo, essendoci un capitolo aperto, va subito portato almeno a 500.000 euro ed interamente impiegato per un’ulteriore agevolazione sulle polizze per lo smaltimento delle carcasse ovine, così che per i pastori non vi sia praticamente più alcun costo per lo smaltimento stesso. L’abolizione del regime de minimis per i danni da lupo va subito applicato e si deve iniziare immediatamente a mettere in pratica il protocollo Regione-Coldiretti Lazio-Legambiente per la gestione dei cinghiali nelle aree protette. Per la presenza dei cinghiali nelle aree urbane, è ora di farla finita con questo rimbalzare di responsabilità e agire ognuno per le sue competenze, tramite la pulizia delle aree urbane erbose lasciate a se stesse ed il prelievo degli animali presenti, pericolosi per l’incolumità pubblica. Per la misura 4.1. del P.S.R., abbiamo ottenuto lo scorrimento della graduatoria e richiesto che possa scorrere ulteriormente, per dare ristoro alle nostre aziende; sulla faccenda nutro un solido ottimismo e sono certo che scorrerà ulteriormente. Ottimo lo stanziamento di fondi regionali per il benessere animale ovino ottenuto da Coldiretti per dare linfa ai nostri pastori nei prossimi cinque anni, così come ottima ed ordinata la nostra protesta costruttiva, che ha segnato, sul latte ovino, un percorso virtuoso e dato alla luce una serie di punti precisi e chiari a cui tutti si sono accodati, passando dalla sterile protesta, ad uno studio preciso e puntuale dei dati e delle soluzioni economiche per il settore.”

Sul fotovoltaico interviene il direttore di Coldiretti Viterbo Alberto Frau: “Nessuno di noi può impedire alle varie aziende di scegliere liberamente per il loro meglio, ma stiamo cercando quantomeno di normare il settore in modo che la Tuscia non divenga un mare di specchi, con ripercussioni drammatiche per il turismo e per l’approvvigionamento dei prodotti alimentari a km zer; dalla regione attendiamo a breve un incontro che detti le linee guida per questa attività. Vorrei invece dire due parole per questa fantomatica e ridicola guerra alle nocciole, di carattere a mio avviso squisitamente politico: in primis, dai dati ufficiali, non esiste alcun pericolo monocoltura poiché i nuovi impianti di nocciolo quest’anno si sono fermati (0,2 % di aumento) e non aumenteranno ulteriormente, poiché i terreni vocati sono praticamente stati utilizzati tutti e ricordiamoci anche che la coltivazione del nocciolo ricopre solo il 14 % delle aree coltivate nella Tuscia; c’è da considerare, poi, che il nocciolo è una coltivazione rustica ed è paradossalmente la pianta meno trattata in assoluto e che gli agricoltori utilizzano ormai tecniche di coltivazione a basso impatto ambientale, con botti elettrostatiche che azzerano la dispersione dei prodotti fitosanitari nell’aria, concimazioni fogliari e uso di trinciatrici al posto dei diserbanti; i dati qualitativi del Lago di Vico parlano chiaro, non esiste più inquinamento da coltivazione della nocciola e la balneabilità è totale e perfetta. Occupiamoci pertanto della plastica, dello smaltimento dei rifiuti e dello smog e non delle povere piante di nocciolo che ci garantiscono un’altissima qualità del prodotto, contro le importazioni dalla Turchia di prodotti pieni di aflatossine e con nocciole raccolte sfruttando il lavoro minorile. I coltivatori di nocciola della Tuscia andrebbero premiati per come stanno riconvertendo il loro modo di coltivare eco-sostenibile e per tutto il lavoro che danno ai nostri giovani, e non utilizzati per fini politici, perché tutti sappiamo a cosa è dovuto l’inquinamento del Lago di Bolsena e quali sono i veri problemi del territorio della Tuscia. Infine una parola sul latte ovino: Coldiretti studia a fondo le problematiche, propone ed in genere risolve; anche in questo caso cavalcare la disperazione di allevatori tramite movimenti inutili che non portano soluzioni è, a mio parere, solo un modo politico di gestire le cose. Coldiretti ha il suo programma, preciso e dettagliato e, a quanto vedo, si stanno accodando tutti, come era ovvio che fosse. Fatevi delle domande e datevi delle risposte.”

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