Settore ovino: proposte di rilancio
Si è tenuto presso la camera di Commercio di Viterbo un incontro sulla difficile situazione in cui versano le aziende ovicaprine della provincia con i rappresentanti delle cooperative di raccolta del latte, Tuscia Latte, Doganella, Zootecnica , Montefogliano unitamente ad un nutrito gruppo di allevatori. Preso atto dell’attività che si sta svolgendo a livello nazionale e regionale per arginare la crisi del settore, sono emerse alcune forti criticità nei confronti delle imprese casearie che arbitrariamente e tutte insieme, hanno praticato una decurtazione del prezzo del latte alla stalla di 10/12 centesimi. Appare come una azione concertata, una sorta di azione di cartello che vede la parte più debole della filiera costretta a subire. L’industria di trasformazione ha sempre manifestato l’esigenza che le imprese lavorino sulla destagionalizzazione dei parti per non doversi confrontare con periodi in cui le consegne superano la domanda e periodi in cui è l’offerta a non essere sufficiente. La destagionalizzazione garantisce una produzione di latte nei mesi in cui questo è più richiesto e quindi commercialmente vantaggioso ma con i prezzi praticati oggi il vantaggio va all’industria e i costi al produttore. Con i costi di produzione più alti del prezzo di vendita del prodotto, rischia pian piano di scomparire una delle realtà economiche più importanti della nostra provincia che non solo produce dell’ottimo latte ma che con la sua presenza diffusa soprattutto nelle aree marginali del territorio, lo preserva e contribuisce al suo mantenimento; non è un caso che dove c’è ancora la pastorizia, i danni per frane e alluvioni sono limitati. Si è anche discusso delle misure per il benessere degli animali, misure che possano rappresentare una boccata di ossigeno per il settore a condizione che si adattino alla realtà territoriale e che non contengano condizioni e clausole vessatorie al punto da dissuaderne l’applicazione. Alle quattro cooperative è stato chiesto di fare sinergia tra loro per avere massa critica di prodotto da immettere sul mercato per essere più competitivi con i trasformatori. Verrà a tal proposito creato un coordinamento tra le stesse per valutare le iniziative da mettere in atto. Altro punto considerato di criticità è la scarsa promozione fatta al pecorino e agli altri prodotti derivanti dal latte di pecora. Sarebbe importante, in sinergia con Regione, ARSIAL e Università proporre uno studio sui benefici aspetti alimentari e lanciare una campagna di sensibilizzazione al consumo. Si è infine convenuto sull’importanza dell’etichettatura del prodotto che ha finalmente ottenuto il via libera dal senato. Consentire acquisti consapevoli attraverso una etichetta trasparente costituisce senza dubbio un valore aggiunto per le nostre produzioni e serve anche ad evidenziare gli scandali del “falso Made in Italy di stato” come nel caso di Lactitalia. Occorre portare in trasparenza il troppo latte importato dall’estero e soprattutto la destinazione di tale latte e prendere provvedimenti per tracciare il latte in polvere anche mediante l’uso di coloranti naturali per evitare azioni illecite che ne portino all’uso anche per l’alimentazione umana. Con questo incontro tutta la parte agricola vuol dimostrare la volontà di rilanciare il settore con la consapevolezza che occorrono atti concreti d’impegno anche dalla parte industriale dove deve prevalere il senso di responsabilità per raggiungere un accordo soddisfacente che garantisca non solo la sopravvivenza ma anche lo sviluppo e il rilancio dell’intero settore.